smoker outside the forum doors...
Salve a tutti! ^^
Le presentazioni sono sempre un po' ardue, ma tenterò di iniziare con qualche dato, di quelli che di solito si usano in questi casi...
Mi chiamo Marco, ho 23 anni e sono di Napoli, dove -- fra le altre cose -- studio (inglese e giapponese) all'università.
Ho trovato questo forum per caso, cercando "Editors" su facebook, e, una volta beccato un gruppo chiamato "editors italia", ho pensato alla possibilità che esistesse una comunità italiana organizzata, da qualche parte -- anche se detta così la faccio sembrare o come un nucleo rivoltoso o come un'alcolisti anonimi, ma vabbè (c'è anche da dire che mi ci vedrei bene in entrambe le cose, comunque...)
Per arrivare alla motivazione che mi ha portato qui, e cioè questo allegro gruppo di musicisti, posso dire che nell'ormai lontano 2005 vidi su MTV (o forse era All Music?) il vide di Bullets, e subito dopo, incuriosito, mi "procacciai" il cd, che mi piacque subito abbastanza -- ma non in maniera EPOCALE. Comunque, incuriosito, qualche mese dopo andai a sentirli a Roma, e confermai la buona impressione che mi ero fatto: il basso davvero particolare e usato da dio, e la voce, altrettanto bella e particolare, erano due cose che mi facevano arrapare un casino.
Anni dopo è stato quasi con orgoglio che li ho visti, proprio nella mia città, aprire il concerto di quella che secondo me è la più grande rock band contemporanea: gli R.E.M.
Fra i due concerti c'era stato qualcosa, QUALCOSA DI GROSSO, che mi aveva portato a rivalutare totalmente il gruppo -- non da un giudizio negativo a uno positivo, ma da uno già di partenza positivo a uno STRATOSFERICO: se il primo cd non mi era sembrato EPOCALE, per me il secondo lo è stato, e dal primo ascolto.
Per la precisione è stato col coro della prima traccia, smokers, che mi sono proprio perso, e ho continuato a rimanere in questo stato per tutte le altre canzoni, fino alla fine. Ora, non per essere retorico, ma penso che sia davvero un cd unico -- sia nel senso di mooolto buono, che nel senso di compattezza e omogeneità, un discorso intero, un'opera che dice qualcosa, e che alla fine, aristotelicamente, vale di più della somma delle sue singole parti. E penso anche che a chi è morto qualcuno, qualcuno di importante, lo viva in modo del tutto diverso... ma questa è solo una mia idea.
Credo di essere stato sufficientemente logorroico, quindi chiudo qui, dicendo che sono già praticamente fuori al Tendastrisce, in un giovedì di dicembre...