Da
indie-rock.it
4-12-2009
Editors @ PalaSharp, Milano
Seconda delle due date italiane (a Roma la prima) e terzo concerto degli Editors per la sottoscritta, seppure in tre contesti molto differenti: in un festival, in un locale più piccolo come l’Alcatraz ed oggi in un palazzetto da grande show. Due band in apertura, Wintersleep che hanno iniziato prima del mio arrivo e a seguire The Maccabees, che hanno rappresentato un piacevole intermezzo con un bel suono a tre chitarre sul palco.
Alle 22 la domanda era: come se la caveranno gli Editors con un nuovo album che ha destabilizzato gli aficionados, e un PalaSharp inaspettatamente gremito? Consacrazione o castigo? Tom Smith ci introduce al nuovo senza mezzi termini con 'In This Light And On This Evening', un’apertura dai suoni oscuri e fumosi come il leitmotiv dell’ultimo disco.
Gli Editors sono degli ottimi musicisti, da palcoscenico, però l’atmosfera è ancora freddina. Il pubblico è curioso nei confronti dei nuovi pezzi, ma allo stesso tempo ancora non a proprio agio con i synth tirati sul palco, e tocca a Smith e soci metterci l’emozione dentro. E quindi per scaldare gli animi c'è 'An End As A Start', che scorre veloce e appassionata: no, gli Editors non sono cambiati.
L’intento di Tom, come si rivelerà pienamente alla fine del live, è quello di unire queste due anime: quella più squisitamente rock con la chitarra che squarcia con violenza la melodia e quella più new wave. E’ un esperimento difficile che richiede una forte personalità per poter trascinare il pubblico dove si vuole. Ma gli Editors questa capacità ce l’hanno: riescono a cambiare registro senza confondere l’ascoltatore e mantenendo alto il livello di energia, sono quelli di 'Bones' e poi quelli di 'Eat Raw Meet = Blood Drool'. Con 'Smokers Outside The Hospital Doors' è coinvolgimento puro, e anche stavolta questo pezzo si conferma come uno dei migliori brani live per la sua bellissima apertura epica e la chitarra altissima che penetra davvero nel cuore.
Il PalaSharp è definitivamente conquistato, e questo è in gran parte merito di Tom Smith. Il frontman degli Editors ha carisma, ha una voce profonda e cupa che richiama Ian Curtis, è affascinante come Chris Martin dei Coldplay e balla ipnotizzato dalla sua musica come Thom Yorke. Si alterna al pianoforte e alla chitarra senza stancarsi, anche se è nella versione più rock che risiede la quintessenza sua e di tutto il gruppo. Bellissime 'Brick And Mortars' e 'The Boxer', e verso la fine Tom ci regala la più conosciuta delle nuove, 'Papillon'. Chiusura con bis di 'Munich' e dopo un’ora e mezzo gli Editors ci salutano.
Riascoltando 'In This Light And On This Evening' adesso ritrovo più sentimento. Gli Editors non ci hanno traditi, grande sollievo. Assolutamente consacrati.
Mariella Tilena